Gli ultimi due anni sono stati, è indubbio negarlo, assai complessi per l'intera filiera turistica, con riduzioni di presenze e fatturato che hanno inciso in maniera significativa sulla redditività delle aziende. Aziende che, tuttavia, stanno ora affrontando una situazione ancora complessa, sia per il ritorno – purtroppo ormai ciclico – del Covid con le sue nuove varianti, sia per l'incremento dei costi che stanno affrontando da inizio anno. Poi, non ultimo, il conflitto in Ucraina, che di fatto ha anch'esso bloccato gli arrivi da un bacino di grande interesse per il comparto turistico.

In questa situazione di certo non semplice, emerge però con estrema chiarezza una fortissima ripresa dei flussi turistici: fenomeno, questo, che si riscontra in tutte le destinazioni nazionali, da quelle balneari alle città d'arte, dalle aree montane/appenniniche a quelle lacuali. Tutto ciò porta linfa alle casse delle imprese turistiche nazionali, ma non solo a quelle.

Infatti, se negli ultimi due anni le Amministrazioni Comunali hanno incassato ben poco – rispetto al periodo pre-Covid – grazie all'imposta di soggiorno, il 2022 si presenta già oggi come un anno che porterà ingenti entrate ai Comuni.

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