Nel periodo 1 dicembre 2011/8 gennaio 2012 non vi è stata una destinazione montana che può vantare di aver migliorato le proprie performances rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; questo lo scenario:

  • tra le destinazioni dell’area alpina nord-ovest solo le destinazioni della Valle d’Aosta (Courmayeur, Cervinia, Gressoney, etc.) segnano una sostanziale stabilità. Indicatori in diminuzione di circa 12 punti percentuali per le destinazioni piemontesi (Sestriere, Bardonecchia, Limone Piemonte, etc.) e decrementi ancora più significativi, tra il -14% ed il -22%, per le località della Lombardia (Aprica, Bornio, Livigno, etc.);
  • tra le destinazioni dell’area alpina nord-est si riscontra una situazione negativa per tutte le località. Decrementi variabili tra il -8 ed il -16% per le località del Trentino (Canazei, Madonna di Campiglio, S. Martino di Castrozza, etc.) e dell’Alto Adige (Corvara, Ortisei, Brunico, etc.). Leggermente meglio la situazione in Veneto, con decrementi variabili tra il -5 ed il –9% (Cortina d’Ampezzo, Alleghe, Arabba, etc.). Molto male, invece, in Friuli Venezia Giulia (Piancavallo, Tarvisio, Sella Nevea, etc.) dove si raggiunge, in alcuni casi, anche il -50%;
  • tra le destinazioni dell’area appenninica si riscontra una situazione fortemente negativa per tutte le destinazioni, ed in particolar modo per il Terminillo (Lazio) e l’Abetone (Toscana) con un decremento comune di circa il -50%. Decrementi variabili tra il -30% ed il -10% anche per anche per Sestola e Corno alle Scale (Emilia Romagna), Roccaraso (Abruzzo) e Campitello Matese (Molise). All’Etna (Sicilia) la stazione è rimasta chiusa sino al 4 gennaio per mancanza di neve.