Si chiamano Airbnb, Wimdu e Halldis, Housetrip e Friendly Rentals, GowithOh e Temporary House, Budgetplaces e Only Apartments, WaytoStay e Interhome. Rapporto diretto tra affittuario ed ospite, estrema semplicità di acquisizione ed un ventaglio di offerte sempre più capillare in ogni angolo d'Italia, dalla Capitale sino al piccolo paesino dell'entroterra molisano: questi i punti di forza del sistema di sharing tourism che, però, si esime dalla regolamentazione dell'imposta di soggiorno.

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